Si sta preparando un nuovo decreto per la sicurezza del lavoro che porta più di un vantaggio alle coppie: scopri cos’è cambiato.
Negli ultimi anni c’è stata una crescita della sensibilità verso tutto ciò che riguarda la sicurezza sul lavoro. Si investe di più sulla formazione, ci sono più limiti per quanto riguarda stagisti e tirocinanti e in generale una maggiore attenzione alla valutazione dei rischi. L’obiettivo è sempre avvicinarsi al rischio zero, studiando misure di prevenzione e protezione sempre più accurate.
Per quanta cura ci si possa mettere può sempre verificarsi una distrazione o un guasto che porta al verificarsi di un infortunio. A volte si tratta di ferite lievi, altre di incidenti che portano a menomazioni o disabilità permanenti. Ogni mansione ha i suoi rischi e per questo ogni lavoratore ha accesso a delle forme di tutela dal punto di vista economico se rimane vittima di incidenti gravi.
Tendiamo però sempre a pensare che chi rimane vittima di questi infortuni sia l’unica persona ad affrontarne le conseguenze. Ci sono lavoratori che vivono soli, certo, ma non bisogna trascurare che chi ha una famiglia si ritrova in una situazione ben più complessa in seguito a simili incidenti. Per questo le nuove regole sul lavoro dedicano particolare attenzione alle coppie.
Il provvedimento di cui parliamo è stato definito nel corso dell’incontro fra i sindacati e la ministra Calderone avvenuto il 9 settembre. Tra i vari interventi che si punta ad mettere in atto ce ne sono alcuni dedicati a settori dove gli infortuni gravi risultano più frequenti. In particolare i cantieri edili, la logistica e le aziende che curano i trasporti.
Oltre a prevedere nuovi sistemi per la gestione della salute c’è una novità relativa alla normativa che si applica in caso di morte del lavoratore. Fino ad ora la rendita ai superstiti era prevista solo per i coniugi, ovvero per le coppie sposate o unite civilmente. Il nuovo provvedimento intende arrivare ad estendere l’accesso anche alle coppie conviventi.
La rendita ai superstiti consiste in una prestazione economica che ammonta al 50% della retribuzione percepita dal lavoratore deceduto. Oltre che per il partner è prevista per i figli minorenni o fino a 26 anni se si tratta studenti universitari a carico dei genitori. Qualora la persona deceduta sia celibe o nubile e senza figli tale rendita spetta ai genitori o ai parenti prossimi.
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