Infiltrazioni di umidità: novità su chi paga i danni “con la nuova normativa diventiamo ricchi”

Novità su chi paga i danni per le infiltrazioni di umidità, tutti i dettagli con la nuova normativa: ora si possono ottenere tanti soldi.

Nei periodi più freddi e piovosi, il grande problema di appartamenti e negozi sono le infiltrazioni di umidità, che possono portare non soltanto a danni strutturali, ma anche a problemi per la nostra salute.

soffitto con infiltrazioni di umidità
Infiltrazioni di umidità: novità su chi paga i danni “con la nuova normativa diventiamo ricchi” – giovannamarini.it

Le infiltrazioni sono un chiaro segnale della presenza di acqua e umidità che, dall’alto (pavimento dell’immobile al piano di sopra, oppure dal terrazzo, impianti difettosi o lastrico sociale) penetra nel locale inferiore, causando danni come difetti di impermeabilizzazione, rottura o perdita di tubazioni, umidità di risalita o problemi strutturali.

Un problema non da poco, dunque, che recentemente è stato nuovamente oggetto di dibattito da parte della giurisprudenza: come riportato da Brocardi, infatti, la sentenza n. 1189 del 4 agosto del Tribunale di Ragusa ha fatto chiarezza sull’eventuale risarcimento dei danni causati dalle infiltrazioni.

Infiltrazioni di umidità e danni, quando c’è il risarcimento: il caso di una recente sentenza

Il caso specifico di cui si è occupato il Tribunale di Ragusa, come riporta sempre Brocardi, ha riguardato la proprietaria di un locale commerciale, che si è dichiarata vittima di infiltrazioni da una tubatura di scarico di alcuni appartamenti privati. A essere citati in giudizio sono stati i proprietari degli immobili sovrastanti, considerati dalla proprietaria del negozio i responsabili.

soffitto con infiltrazioni di umidità
Infiltrazioni di umidità e danni, quando c’è il risarcimento: il caso di una recente sentenza – giovannamarini.it

Nello specifico, sono state chieste come risarcimento le spese per la riparazione del negozio, oltre ai danni stimati per la perdita delle entrate per la chiusura forzata dell’attività, durante il periodo dedicato alle riparazioni e alla pulizia. Poiché, come indica la Cassazione, chi ha qualcosa in custodia e questo provoca danni, ne è responsabile, alla proprietaria del locale commerciale sarebbe bastato produrre prove per dimostrare il rapporto di causalità tra infiltrazioni e bene custodito.

Non è importante se ci sia stata colpa o inerzia, poiché il custode (in questo caso i proprietari degli immobili) sono comunque responsabili. L’unico caso in cui la responsabilità oggettiva può essere sollevata è quando si manifestano casi fortuiti, ovvero eventi sia imprevedibili che inevitabili, fuori dalle possibilità di controllo del custode.

Questo, almeno, per i danni oggettivi causati alla struttura nel negozio; per un risarcimento per la cessazione dell’attività, è necessario dimostrare in maniera concreta gli utili abituali dell’attività commerciale, che sono mancati per il periodo di chiusura, fornendo la rispettiva documentazione a riguardo.

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